Perché si mangia velocemente e come evitarlo

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Mangiare velocemente è una cattiva abitudine comune a molte persone, difficile da sradicare.

I bambini mangiano in fretta per ingordigia o perché non hanno voglia di stare troppo a tavola e non vedono l’ora di tornare a giocare.

Gli adulti molto spesso mangiano in fretta, masticando poco e male, trangugiando velocemente quello che hanno nel piatto.

La causa principale è proprio l’abitudine del “far tutto di fretta”, incentivata da ansia e stress lavorativi. Infatti, è soprattutto nella pausa pranzo del lavoro, che si consuma il proprio pasto in pochissimo tempo, all’interno di bar inospitali e rumorosi. Anzi, il più delle volte si ingurgita un panino in fretta e furia: grossi bocconi masticati poco e male.

Conseguenze dei pasti frettolosi

La cattiva abitudine del mangiar di fretta porta ad una serie di conseguenze nocive per la salute.

  • Cattiva digestione
    È in bocca che comincia la digestione, con la masticazione e con gli enzimi prodotti dalle ghiandole salivari che preparano il cibo prima che arrivi allo stomaco. Mancando questo passaggio, si pongono le premesse per una digestione più lenta e faticosa.
  • Aerofagia
    Mangiando velocemente si tende a ingurgitare l’aria con il cibo.
  • Eruttazione
    Classica reazione che serve ad espellere l’aria in più che si è accumulata nello stomaco.
  • Sovrappeso
    Chi mangia velocemente ha più probabilità di essere sovrappeso perché non avendo tempo per recepire la sensazione di sazietà riprenderà a mangiare subito dopo pranzo. Chi mangia più lentamente si sente più sazio.
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Come evitare di mangiare in fretta?

Bisogna prendersi il giusto tempo per mangiare.
Mangiare è una funzione importantissima, vitale, che viene troppo spesso sottovalutata, sia nel non porre la giusta attenzione a cosa si mangia sia nel non preoccuparsi del come lo si fa, con il tempo che serve.

  • Bisogna educare sé stessi a mangiare bene, non solo scegliendo cibo di qualità in piccole quantità, ma anche nelle modalità: mettendosi a tavola con la giusta predisposizione a godersi il pasto, a gustarlo, a farne un momento di vero relax. Senza portare a tavola ansie e nervosismi.
  • È importante anche educare i figli a stare più tempo a tavola, mangiando con calma e tranquillità, provando il piacere in quello che si sta mangiando.
  • Per restare di più a tavola può essere utile rendere l’ambiente confortevole, allestire bene la tavola, accendere una candela.
  • E’ importante vivere il momento dei pasti principali come un “tempo” dedicato a se stessi e alla propria famiglia, per prendersi cura di sé e degli altri.
  • Questo atteggiamento aumenta il piacere di stare a tavola.
  • Per non mangiare velocemente bisogna fare un lavoro di “riprogrammazione” delle proprie abitudini.
  • Mangiare lentamente e con maggior consapevolezza può diventare un momento per ritrovare calma e serenità.

Quanto tempo bisogna dedicare ai pasti?

In genere si dedica molto meno tempo alla colazione rispetto al pranzo e alla cena.
Invece, bisognerebbe dedicarle più tempo perché la colazione è importante nella distribuzione dell’apporto calorico giornaliero. Il pasto che si potrebbe svolgere più velocemente è, invece, la cena, che dovrebbe essere leggera, visto che dopo qualche ora si va a dormire.

Quindi si potrebbe dedicare un’ora alla colazione, un’ora al pranzo e mezz’ora alla cena.

5  motivi per mangiare lentamente

  • Mangiare più lentamente, masticando bene ogni boccone consente di rimanere in forma perché trasmette la percezione di essere sazi.
  • Si impara a gustare il cibo.
  • Si digerisce meglio perché gli alimenti vengono predigeriti in bocca.
  • Si scongiura la “sindrome metabolica” a cui sembra sia associato il mangiare velocemente e che può comportare ipertensione e obesità.
  • Prendersi i tempi necessari per mangiare riduce l’ansia e favorisce il benessere psico-fisico.

Ecco alcuni consigli comportamentali per favorire la digestione:

  • Evitare cibi fritti, elaborati e preferire cibi facilmente digeribili come cereali, verdura, frutta, carni bianche e pesce preparati con modalità di cottura leggere: ai ferri, al vapore, al forno. Nella frutta e nella verdura fresche sono presenti in gran parte L’assunzione di enzimi sostiene l’attività enzimatica degli enzimi digestivi già presenti nel nostro organismo, per migliorare il processo digestivo.
  • Usare condimenti sani come olio extra- vergine di oliva a crudo, da preferire al burro.
  • Limitare spezie piccanti e preferire erbe aromatiche come timo, rosmarino, basilico, salvia, alloro che insaporiscono le pietanze senza appesantirle.
  • Non associare, nello stesso pasto, proteine diverse, che rendono più complessa la digestione. Al contrario, scegliamo una fonte proteica tra carne, pesce, uova o legumi.
  • Evitare bevande ghiacciate, gassate, zuccherine e moderare le quantità di vino. Beviamo invece acqua naturale a temperatura ambiente o fresca.
  • Limitare il consumo di caffè.
  • Non coricarsi subito dopo un pasto, ma attendere circa tre ore per assecondare la digestione.