Mal di pancia, diarrea, vomito nei bambini: quando i bambini somatizzano
I mal di pancia dei bambini, talvolta accompagnati anche da diarrea e vomito, possono essere i tipici sintomi di un’indigestione occasionale, di un’intossicazione da cibo, di un virus gastrointestinale, di un’appendicite o di qualche altro malessere che si può individuare insieme con il pediatra.
Ci sono anche dei mal di pancia, però, che non dipendono affatto da una causa organica, ma sono riconducibili a cause psicologiche ed emotive.
Anzi, sembra che solo una piccola percentuale dei mal di pancia dei bambini sia riconducibile a cause organiche.
I Dolori Addominali Ricorrenti ( D.A.R.)
Con Dolori Addominali Ricorrenti (D.A.R) si classifica un mal di pancia che:
- ha una ricorrenza mensile
- si ripete per almeno tre mesi di seguito
- insorge senza una causa apparente
- viene localizzato all’altezza dell’ombelico
- si manifesta con un dolore non troppo intenso
- ha una durata inferiore alle tre ore
- modifica le usuali attività del bambino
I DAR tipicamente sono in età scolare, si manifestano soprattutto in età prepuberale.
Un dato molto interessante è che solo il 10 per cento dei bambini che soffrono di DAR presenta una causa organica e che il più delle volte si presenta quando bisogna andare a scuola o all’asilo.
Il mal di pancia psicosomatico
Per i bambini la pancia è un modo per esprimere il disagio in modo indiretto, incanalando nel corpo un malessere psichico. Il corpo per il bambino è uno strumento che può esprimere una sofferenza psicologica prima del linguaggio.
I bambini che hanno frequenti mal di pancia somatizzano stati emotivi come:
- gelosia
- difficoltà con i propri compagni
- paura
- rabbia
Sono malesseri psicologici spesso concomitanti ad eventi e situazioni stressanti: separazioni dei genitori, paura di andare a scuola se c’è una situazione che li mette a disagio, se non vogliono fare un compito di cui hanno paura, se ci sono dei compagni da cui si sentono tenuti in disparte.
Il mal di pancia è anche un modo per richiedere attenzione e affetto da un genitore.
Come affrontare il mal di pancia psicosomatico?
Il mal di pancia psicosomatico in età pediatrica va affrontato dai genitori con la stessa serietà con cui si affronta quello che ha origini organiche.
È una modalità di comunicazione tipica di quando si è molto piccoli, ma con la crescita è importante insegnare al bambino a gestire le emozioni negative, elaborandole e comunicandole.
Occorre che i genitori credano al suo dolore, che esiste anche se la sua origine è psichica, e che non lo minimizzino. È importante che i genitori cerchino di capire il significato che il mal di pancia ha per il proprio figlio, qual è il “vantaggio” che pensa di ricavarne e aiutarlo a trovare strategie diverse per affrontare il disagio e lo stress.
Il sintomo per comunicare disagio
Il bambino interiorizza il disagio, manifestando alcuni sintomi fisici. Il bambino può scaricare il suo disagio psicologico su diversi organi.
I disturbi psicosomatici più ricorrenti sono collegati a quattro grandi famiglie di sintomi:
- Mal di testa
- Sintomi respiratori
- Dermopatie
- Sintomi gastrointestinali
Ognuna di queste manifestazioni comunica dei disagi specifici.
Se i genitori si mettono in ascolto dei sintomi dei loro figli possono conoscerne bisogni e paure, possono aiutarli a riconoscere le emozioni, a regolarle e ad esprimerle: una condizione fondamentale per essere un bambino felice e diventare un adulto felice.
Mal di pancia: anche l’alimentazione può contribuire ad attenuarlo
Anche se psicosomatici, i disturbi gastrici nei bambini possono essere gestiti anche prestando attenzione alla dieta dei piccoli. Infatti, abitudini alimentari scorrette non concorrono certo ad alleggerire il problema. Ecco alcune, semplici raccomandazioni:
- Dare al piccolo cibi digeribili (pollo, tacchino, pesce leggero, mela grattugiata, banane, patate e carote lesse, finocchio); peraltro, pollo, patate e banane contengono vitamina B6, che contribuisce ad attenuare la sensazione di nausea che potrebbe accompagnare il mal di pancia.
- Limitare cibi grassi e fritti, insaccati salati, alimenti troppo processati, snack e merendine farcite e confezionate;
- Evitare bibite gassate;
- Abituare il piccolo a mangiare e masticare con calma;
- Suddividere i pasti in cinque al giorno: tre principali (colazione, pranzo e cena) e due spuntini di metà mattina e metà pomeriggio.