Indigestione: cosa fare, senza o con il vomito

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L’indigestione comprende una serie di disturbi che si verificano dopo un pasto particolarmente pesante, abbondante o consumato troppo rapidamente. Per gestire correttamente la situazione, occorre capire cosa fare, anche sulla base dei sintomi e delle condizioni della persona coinvolta.

Si tratta di un fenomeno che può capitare occasionalmente o più di frequente. Mentre nel primo caso, ci si può affidare a rimedi estemporanei, nel secondo è bene rivolgersi al medico per identificare le cause delle difficoltà digestive.

Alcune persone soffrono di dispepsia funzionale, una condizione nella quale le difficoltà digestive si presentano regolarmente ma in assenza di alterazioni patologiche rilevabili con gli esami diagnostici.

Nelle persone predisposte, lo stato di ansia, irritazione o nervosismo che si presenta durante un pasto può creare le condizioni per la cattiva digestione.

I sintomi che colpiscono la persona con indigestione sono:

  • Bruciore di stomaco
  • Pesantezza
  • Nausea e vomito
  • Gonfiore addominale
  • Mal di pancia.

Inoltre, se si soffre di reflusso gastroesofageo, l’eccessiva acidità gastrica dovuta alla digestione impegnativa può aumentarne i sintomi arrivando talvolta al dolore al petto o alla bocca dello stomaco.

Cosa fare in caso di indigestione

Per capire cosa fare in caso di indigestione, è indispensabile osservare la persona colpita. Se è pallida e riferisce un malessere generale e una sudorazione profusa la situazione richiede l’intervento di un medico.

In caso contrario, la presenza di sintomi esclusivamente gastrici può essere trattata con rimedi naturali o comportamentali.

Sorseggiare lentamente piccole quantità di un infuso caldo aiuta a rimettere in moto la digestione e a svuotare lo stomaco. Sono consigliate piante ad azione calmante e digestiva, come la camomilla, la melissa e il finocchio, che possono aiutare anche in caso di gonfiore addominale.

In generale, stare al caldo mantiene attiva la circolazione, rilassa la muscolatura contratta e migliora la sintomatologia.

Se è presente anche acidità di stomaco, possono essere utili prodotti contenenti sostanze come i carbonati, i bicarbonati e i citrati di sodio o di magnesio.

Queste sostanze possono essere assunte anche nel corso della gravidanza, per gestire i disturbi gastrici ad essa correlati.

Cosa fare dopo avere vomitato per indigestione

Dopo avere vomitato per indigestione è bene sospendere l’alimentazione fino al termine della fase acuta.

Per reidratarsi, è consigliabile sorseggiare lentamente dell’acqua o una tisana calda. Se queste riattivano la nausea, può essere una buona idea alternativa succhiare un cubetto di ghiaccio.

Dovendo ripristinare l’alimentazione dopo avere vomitato, è opportuno:

  • Scegliere cibi freschi e facilmente digeribili
  • Evitare i latticini, i grassi di origine animale e la carne rossa
  • Optare per metodi di cottura poco sofisticati
  • Usare quantità limitate di condimenti
  • Fare pasti leggeri, ritornando progressivamente alla normalità
  • Masticare lentamente, per favorire la scomposizione degli alimenti e rendere meno faticoso il lavoro dello stomaco
  • Evitare le bibite gassate e zuccherate, il caffè e l’alcol.

Stare a riposo dopo un’indigestione aiuta a rimettersi in sesto più velocemente.

Esistono anche rimedi naturali, farmaci, dispositivi medici o integratori alimentari, capaci di favorire la digestione e contrastare il senso di nausea.

Indigestione nel neonato: cosa fare

Anche i più piccoli possono essere colpiti da indigestione. Spesso si liberano del latte che non riescono a digerire con il vomito.

È però difficile distinguere un’indigestione da un’infezione gastrointestinale o altri disturbi. Quindi, è bene rivolgersi al pediatra e osservare qualche indicazione per evitare che il vomito si ripresenti e che il neonato vada incontro ad un rischio di disidratazione.

Dopo il vomito, è utile che il piccolo beva, ma a piccoli sorsi, da un cucchiaino. I pediatri consigliano anche alle mamme che allattano al seno di continuare ad attaccare il loro bambino.

Occorre chiamare il pediatra quando il neonato:

  • Ha anche febbre alta
  • Non ha urinato nelle ultime 8 ore
  • Ha vomitato con tracce di sangue
  • Continua a vomitare
  • Piange
  • È letargico, insolitamente poco attivo.

In alcuni casi il pediatra o il farmacista possono consigliare rimedi naturali o farmaci che possono favorire le funzioni digestive e agire sul senso di vomito.