Acetone nelle urine: bambini, adulti, in gravidanza

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Acetone nelle urine è un’espressione comunemente usata per definire la presenza nelle urine di chetoni, sostanze che vengono prodotte quando l’organismo brucia i grassi per ricavarne energia. Il termine scientifico che descrive questo fenomeno è chetonuria.

L’acetone alto nelle urine rientra in una condizione più generale detta chetosi, dovuta alla presenza di questa sostanza nel sangue. A questo proposito, è importante ricordare che non esistono livelli bassi considerati normali. L’acetone è una sostanza tossica per l’organismo e non dovrebbe essere presente né nel sangue né nelle urine.

La chetosi compare soprattutto nei bambini. Tuttavia, in situazioni particolari, può interessare anche gli adulti.

I disturbi digestivi e l’eccessiva acidità gastrica che subentrano in gravidanza possono causare episodi ripetuti di vomito e, di conseguenza, un valore alto di acetone nelle urine.

Acetone nelle urine dei bambini

La causa principale dell’acetone alto nelle urine dei bambini è la febbre. I fattori direttamente responsabili sono lo stress fisico e il digiuno prolungato, che rende indisponibili gli zuccheri, essenziali per il metabolismo dei piccoli.

In assenza degli zuccheri, l’organismo ricava energia dalla combustione dei grassi. Ma, a causa dell’immaturità del sistema metabolico dei bambini, questo fenomeno genera sostanze tossiche dette chetoni.

L’acetone, uno dei chetoni prodotti, potrebbe così finire nel sangue e circolare nel corpo, scatenando sintomi quali:

  • Nausea e vomito
  • Mal di pancia intenso
  • Mal di testa
  • Malessere generale
  • Irritabilità
  • Bocca secca
  • Patina biancastra sulla lingua
  • Alito che assume l’odore della frutta matura.

L’acetone alto nelle urine è in genere una condizione benigna, che si risolve nel giro di un paio di giorni. Raramente, può essere la manifestazione di malattie metaboliche come il diabete.

Può essere affrontato con rimedi essenzialmente naturali, ma è sempre importante consultare il pediatra. È raccomandata l’assunzione di bevande naturali, come tè o tisane, zuccherate, utili per ridurre la nausea e il vomito correlati all’acetone alto.

Acetone nelle urine degli adulti

L’acetone raggiunge un valore alto nelle urine degli adulti solo in situazioni patologiche. Ad esempio, in caso di diabete, digiuno prolungato o diete sbilanciate, forte stress o alcolismo.

La chetosi è causa della comparsa di alcuni sintomi quali:

  • Perdita di peso
  • Stanchezza e sonnolenza
  • Sete anomala
  • Aritmia
  • Pressione arteriosa bassa
  • Disturbi neurologici

In questa situazione, le urine sono scure ed emanano un odore pungente.

Per abbassare un livello alto di acetone nelle urine, è consigliabile interrompere un eventuale digiuno in corso. È anche fondamentale seguire una dieta che assicuri un aumentato apporto di zuccheri e la riduzione del consumo di grassi.

In ogni caso, è consigliato un consulto medico al fine di individuare la causa.

Acetone nelle urine in gravidanza

La gravidanza è una condizione fisiologica che può predisporre ad un livello alto di acetone nel sangue e nelle urine.

Nella prima fase, il particolare assetto ormonale determina un aumento dell’appetito e l’accumulo di tessuto adiposo nel corpo della donna. Nei mesi finali, l’equilibrio si inverte: l’organismo attinge alle riserve di grassi per ricavare energia.

In carenza di zuccheri disponibili, o in presenza di alterazioni del metabolismo, possono essere prodotti chetoni. L’acetone alto in gravidanza è un fattore di rischio per il bambino, che può riportare anche conseguenze neurologiche.

È importante rivolgersi al medico per individuare le cause della chetosi. Una di queste è il vomito: specialmente se ripetuto, può provocare disidratazione ed alterazioni metaboliche. Sostanze come le vitamine del gruppo B e i citrati sono state studiate nei disturbi gastrici in gravidanza.

In particolare, la vitamina B1, la vitamina B2 e la vitamina B6 contribuiscono al normale metabolismo energetico, aiutando così ad affrontare le difficoltà digestive, l’acidità gastrica, il reflusso gastrico e il bruciore di stomaco.